Le abilità sociali, in particolare quelle connesse ai meccanismi di comunicazione e comprensione della realtà sociale in cui viviamo, sono fondamentali nella vita di tutti i giorni. Esse permettono di percepire, interpretare e predire le intenzioni, i pensieri, i desideri e le credenze, propri e altrui. Questi processi avvengono tramite la naturale consapevolezza che i comportamenti sono guidati dagli stati mentali di chi li mette in atto.
Le abilità sociali sono fortemente compromesse nelle persone con un disturbo del neuro-sviluppo, e, in particolare, nei disturbi dello spettro autistico: tutto questo si traduce in una difficoltà talvolta insormontabile ad entrare in contatto con la mente altrui. Come risultato, questo comporta da un lato l’incapacità di predire il comportamento altrui e, dall’altra, l’impossibilità ad entrare in risonanza empatica con un’altra persona. Il forte avanzamento in campo scientifico consente lo sviluppo di nuove strategie cliniche, basate sull’implementazione di nuovi medium terapeutici.
Nasce così la collaborazione scientifica tra il Piccolo Cottolengo di Don Orione e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), con l’obiettivo di sperimentare l’utilizzo dei robot nella pratica clinica con i bambini con disturbo dello spettro autistico.
In particolare, da gennaio 2019 nelle sedute di terapia dell’ambulatorio del Boggiano Pico vengono utilizzati dei piccoli robot chiamati Cozmo, i quali assomigliano un po’ al piccolo automa del cartone animato della Disney, Wall-E.
Durante gli incontri, tramite la mediazione del robot, si lavora su alcuni prerequisiti sottesi allo sviluppo di competenze sociali e relazionali vere e proprie, come l’attenzione condivisa e la capacità di immaginare il punto di vista visivo dell’altro.
Il vantaggio dell’utilizzo dei robot deriva dal fatto di poter sviluppare training che lavorino specificatamente su aspetti peculiari, senza coinvolgere troppe competenze trasversali.
La sperimentazione è in corso e permetterà di ottimizzare i training applicati fino ad oggi, con l’obiettivo di creare ed ottimizzare protocolli realmente efficaci nel supporto ai terapeuti nel lavoro riabilitativo con i disturbi del neurosviluppo.
La collaborazione, ad oggi, vede coinvolti i terapeuti dell’ambulatorio Boggiano Pico e cinquanta piccoli pazienti dai 4 ai 13 anni.
Federica Floris
News
Una genovese al Parlamento Europeo
Il Forum Europeo della Disabilità è ad oggi la più grande organizzazione ad ombrello rappresentativa delle persone disabili in Europa. Quest’anno è stata [...]
Convivium, 12 mesi da prendere a morsi
Quest’anno il calendario realizzato a sostegno delle attività dei giovani del Centro Boggiano Pico, il polo specializzato nel trattamento e nella riabilitazione [...]
Emozioni in gioco
Uno studio pilota in corso al Centro Boggiano Pico prova a mettere in relazione le interazioni di gioco con un videogame e le [...]
Da un’iniziativa dei giovani adulti del Centro Boggiano Pico nasce Rilab, un laboratorio di recupero, riciclo e riuso di diversi materiali.
Da tempo, all’interno del Piccolo Cottolengo Genovese vi è un’attività di raccolta e valorizzazione di oggettistica e indumenti usati denominata “Expò Quagliuzzi”. Questa [...]
Tempo d’estate
La piscina è un’attività piacevole e desiderata dai giovani del Centro Semiresidenziale Boggiano Pico, polo specializzato nel trattamento e nella riabilitazione dei [...]
Hip Pop per tutti
Un’idea nata da un progetto di tesi che ha permesso di condurre un piccolo studio pilota, che di là dei numeri e dei [...]