IL CENTRO DIURNO

Oggi, in occasione del decennale della attività del presidio riabilitativo Centro Boggiano Pico, vogliamo ricordare a chi è stato intitolato e far conoscere il profondo rapporto che lo legava alla Piccola Opera della Divina Provvidenza.

Antonio Boggiano Pico nacque a Savona nel 1873, a 27 anni iniziò la sua carriera universitaria diventando docente universitario. Pochi anni dopo, iniziò l’attività politica, diventando membro del Consiglio Provinciale di Genova e Assessore alla Pubblica Istruzione. Successivamente fu eletto Deputato nelle liste del Partito Popolare e pose tra le sue priorità l’interesse per la sua Genova. Terminata la carriera di Parlamentare, restò avvocato fino al 1948, anno in cui verrà inviato in Senato per tre legislature, poco dopo venne eletto Presidente dell’Interno e dalla Commissione Affari Esteri e la sua vastissima cultura e la sua onestà faranno sì che gli si affidino importanti incarichi a livello europeo.

L’on. Boggiano Pico fu da sempre vicino a Don Orione, con il quale intratteneva fraterni rapporti. I suoi interventi in favore della Piccola Opera della Divina Provvidenza furono numerosi e importanti a tal punto da farlo poi definire come il suo “terzo fondatore” dopo Don Sterpi e Don Orione.

Quando morì (a Genova nel 1965) la figlia scrisse una lettera che ben ha narrato il rapporto stretto intercorso fra i due. (tratto dal sito www.donorione-genova.it)

Ed è proprio nel quarantesimo anno della sua scomparsa che il Piccolo Cottolengo, spronato dalla generosità della figlia, ha pensato di onorarne la memoria intitolando a lui, il Centro Riabilitativo che stava per essere costruito.

Il Centro Diurno Boggiano Pico, nasce nel 2008 dall’esigenza di dare risposta ad un bisogno parzialmente inevaso sul territorio per quel cospicuo numero di persone per le quali è necessario un percorso riabilitativo e/o di mantenimento delle competenze. Il Centro Diurno è indirizzato ad un’utenza di giovani adulti con disabilità intellettiva, ha finalità specifiche riabilitative e di inclusione sociale. Le attività svolte al suo interno si pongono quali obiettivi il raggiungimento, mantenimento ed implementazione delle autonomie personali e delle competenze sociali, previa valutazione neuropsicologica e multidisciplinare.

Il suo scopo è quello di servirsi della riabilitazione come intervento complementare dell’educazione e viceversa.  La riabilitazione pertanto vuole trovare una sua logica e collocazione culturale nel contesto di un progetto di vita rivolto alla persona disabile.

Allo stesso modo, l’intervento educativo vuole promuovere lo sviluppo delle potenzialità di crescita personale, di inclusione sociale e di benessere emotivo attraverso appropriati progetti educativi.

Il Centro diurno si contestualizza in un’ottica di inclusione e sostegno sociale dove l’intervento educativo diviene un’azione di potenziamento individuale e strutturazione dei sostegni, individuando un progetto di vita che dia un significato e permetta un investimento personale alle azioni riabilitative. Tali progetti sono sviluppati a partire dai desideri oltre che dalle valutazioni funzionali, in modo tale da perseguire un incremento della qualità di vita.

Attualmente in carico sono presenti 35 giovani con una età media di circa 28 anni.

Di questi il 55% ha una diagnosi di Disabilità intellettiva di grado medio, il 30% di Disabilità Intellettiva lieve ed il 15% di Disabilità Intellettiva grave. Si riscontra rispetto alla diagnosi una comorbilità psichiatrica del 57%.

L’accesso al Centro diurno avviene tramite segnalazione del neuropsichiatra di riferimento del Distretto di appartenenza (DSS), il quale lavora in rete con il coordinamento e la Segreteria delle cure primarie per il possibile convenzionamento. Farà seguito una prima fase conoscitiva e valutativa e, successivamente se si ritiene che sia necessario un intervento riabilitativo, si richiede la presa in carico.

Il ventaglio delle attività proposte e dei servizi erogati dal Centro diurno è il seguente:

Servizi del Centro diurno

  • Trattamenti riabilitativi
  • Attività occupazionali
  • Trattamenti riabilitativi individualizzati
  • Inclusione sociale
  • Progetti di vita indipendente
  • Visite specialistiche
  • Somministrazione test diagnostici
  • Colloqui periodici con le famiglie e condivisione progetti di vita
  • Riunioni periodiche con il gruppo delle famiglie
  • Colloqui con la rete: educatori, centri privati, specialisti
  • Riunioni di équipe

A conclusione ci sembra significativo ricordare  le parole della figlia di Antonio Boggiano Pico che perfettamente descrivono il rapporto del padre con Don Orione: “…. Lì vicino infatti vi era il suo studio dove Don Orione veniva a trovarlo, e mentre i due amici si comunicavano le ansie, da una parte e i consigli dall’altra, veniva delineandosi e formandosi quell’Opera grandiosa che oggi è il Piccolo Cottolengo di Don Orione …”

Agnese Mongiardini  –  Barbara Ballabene

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